Il tema del condono edilizio continua a suscitare accesi dibattiti e controversie in Italia. Molti cittadini cercano di regolarizzare edifici costruiti senza le necessarie autorizzazioni, sperando in una sanatoria che possa evitare demolizioni e sanzioni. Tuttavia, la normativa vigente è molto chiara e impone limiti rigorosi, come dimostrano le recenti sentenze della giustizia amministrativa.
Un caso emblematico è quello di un cittadino che ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il Comune di Casalnuovo di Napoli. Il ricorrente aveva richiesto il condono per un immobile già oggetto di un’ordinanza di demolizione e successivamente acquisito al patrimonio comunale. La sentenza ha evidenziato che, in situazioni simili, la richiesta di sanatoria non può essere accolta.
Ma quali sono i criteri fondamentali per ottenere un condono edilizio? Innanzitutto, è essenziale che l’immobile non sia già stato acquisito dal Comune, poiché in tal caso il privato perde ogni diritto di richiedere la sanatoria. Inoltre, è necessario dimostrare che i lavori siano stati ultimati entro il termine stabilito dalla legge, che nel caso specifico era il 31 marzo 2003. Infine, il silenzio-assenso non si applica automaticamente; è necessario che la richiesta soddisfi tutti i requisiti previsti dalla normativa.
Nel caso in esame, il Comune ha rigettato l’istanza di condono, sostenendo che l’immobile non soddisfacesse i requisiti necessari. Il proprietario ha quindi avviato una lunga battaglia legale, presentando ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, ma entrambi i tribunali hanno confermato il diniego del Comune.
La sentenza del Consiglio di Stato ha ribadito che la presentazione di una domanda di condono non annulla i provvedimenti sanzionatori precedenti e che l’onere della prova dell’ultimazione dei lavori spetta al richiedente. Inoltre, anche se in passato sono stati concessi condoni in situazioni simili, ciò non giustifica una nuova richiesta in violazione delle norme.
In conclusione, il Consiglio di Stato ha riaffermato l’importanza della legalità e della certezza del diritto in materia di condono edilizio, sottolineando che la sanatoria può essere concessa solo quando tutte le condizioni previste dalla legge sono soddisfatte