Una recente circolare emanata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha portato ulteriori chiarimenti sull’obbligo di affidamento diretto per i lavori sottosoglia, come previsto dall’articolo 50 del D.Lgs 36/2023. Tale disposizione del Nuovo Codice Appalti delinea diverse modalità di affidamento, offrendo agli enti pubblici la flessibilità di scegliere la procedura più adatta in base all’importo dell’appalto.
L’articolo 50 specifica chiaramente che gli Affidamenti Diretti nei Lavori diretti sono obbligatori per lavori di importo inferiore a 150.000 euro e per servizi e forniture, inclusi ingegneria, architettura e attività di progettazione, di importo inferiore a 140.000 euro. Tuttavia, la circolare rassicura le Stazioni Appaltanti sottolineando che, pur rispettando il principio della semplificazione e del risultato, è possibile optare per procedure aperte o ristrette, anche in caso di lavori sottosoglia.
Il Ministero intende sostenere la flessibilità nelle scelte procedurali, sottolineando che l’affidamento diretto è allineato con il principio della semplificazione sancito nei decreti Legge 76/2020 e 77/2021, nonché con il principio del risultato presente nell’articolo 1 del Codice degli Appalti e nella direttiva 2014/24/UE. La priorità rimane la velocità delle procedure di affidamento, ma la facoltà di optare per affidamenti non diretti, anche nei lavori sottosoglia, è garantita.
In conclusione, sebbene l’affidamento diretto sia incentivato per promuovere efficienza e celerità, la circolare conferma che le Stazioni Appaltanti mantengono il potere di scegliere tra diverse procedure, garantendo un equilibrio tra praticità e conformità normativa.
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