Con il comunicato stampa del 5 aprile 2024, il Consiglio Nazionale degli ingegneri, in tema sanabilità degli immobili, ha evidenziato la propria partecipazione al Tavolo tecnico “Piano Casa e semplificazione delle norme per l’edilizia”. In particolare, si è tenuto, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un ulteriore appuntamento con l’obiettivo di redigere un nuovo Testo Unico dell’Edilizia. L’incontro si è focalizzato sulla sanabilità delle lievi difformità, sui fabbricati regolarmente assentiti, collaudati e resi agibili, ma che presentano già dall’origine, piccole variazioni dimensionali rispetto a quanto assentite, ovvero di interventi che in epoca successiva senza intaccare la volumetria assentita, hanno determinato modifiche distributive negli alloggi o variazioni prospettiche. Per questo, si parla di spostamento di tramezzature, chiusure di balconi o verande, etc, che non pregiudicano le condizioni di sicurezza nell’utilizzo delle stesse. Il Consiglio Nazionale degli ingegneri, si concentra su una immediata e spedita sanabilità di dette modifiche, sempre entro definiti limiti volumetrici, e sempre in concomitanza degli standard di sicurezza dell’immobile, ma anche sulla legittimità di un immobile costruito prima del 1 settembre 1967 seppur con difformità sia per la distribuzione interna degli spazi, ovvero per lievi modifiche della sagoma. Ma anche classificando come sanabili, le opere eseguite senza titolo autorizzativo, ma conformi alla disciplina edilizia e urbanistica in vigore all’epoca di realizzazione dell’opera stessa, dando maggiore impulso se, le stesse opere, sono state, dal punto di vista strutturale, già oggetto di collaudo da parte di un professionista abilitato.
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