La termocamera a infrarossi è uno strumento sempre più utilizzato nell’ambito della diagnostica, in quanto è capace di restituire all’utente una mappa termografica della superficie analizzata. In questo modo vengono evidenziate da una parte eventuali criticità come guasti, perdite d’acqua o surriscaldamento, e dall’altra permette di evitare di danneggiare impianti già esistenti durante le ristrutturazioni di appartamenti ed edifici.
Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: la termocamera dispone di un particolare sensore detto microbolometro, sensibile alle radiazioni infrarosse e in grado per questo di rilevare diverse aree di temperatura all’interno della superficie analizzata.
Tutti gli oggetti emettono energia termica sotto forma di onde elettromagnetiche, e possono essere osservati attraverso questo apposito strumento che è sensibile alle diverse radiazioni emesse, restituendo un’immagine detta appunto “termografica”, con sfumature di colore che vanno dal rosso per le zone più calde al blu per le zone più fredde.
Per questo motivo, e anche per la grande maneggevolezza e minimo ingombro, è lo strumento indispensabile per la diagnostica, utilizzato da numerosi professionisti nella ricerca e prevenzione di danni a installazioni elettriche e dispositivi elettromeccanici.
Ne esistono diversi tipi in commercio e, vista la diversità di impiego, ogni termocamera presenta caratteristiche peculiari e una maggiore predisposizione per un tipo particolare di diagnosi.
Un modello particolarmente evoluto è la termocamera PCE-TC 34N prodotta e commercializzati dalla nota azienda internazionale PCE Instruments, specializzata in strumenti di misura.
Ma cosa la rende diversa dalle altre termocamere in commercio e dalle altre termocamere proposte da PCE Instruments?
Semplice, è in grado di rilevare temperature fino a 300 °C e di lavorare in un range particolarmente esteso che va da –20 °C a 300 °C. Durante una misurazione è possibile visualizzare la temperatura del punto dove si sta puntando, ma anche la temperatura più alta e più bassa della superficie che si sta visualizzando.
Per questa sua particolarità, è ideale infatti per rilevare eventuali anomalie in componenti o macchinari che raggiungono alte temperature come cuscinetti, scambiatori di calore, separatori di vapore, o per il controllo e la rilevazione delle tubature dell’acqua e soprattutto del riscaldamento, quando si effettua una demolizione o una semplice ristrutturazione.
Per un’analisi più precisa della temperatura, la termocamera dispone di cinque diverse tavolozze di colori: arcobaleno, ferro, colore freddo, bianco-nero e nero-bianco. Inoltre, integra una vera e propria telecamera che permette la sovrapposizione di immagini (PnP). La sovrapposizione dell’immagine termica con l’immagine reale avviene su 5 livelli.
La termocamera PCE-TC 34N in questione fornisce poi un’immagine chiara e definita grazie al campo visivo da 35°x26°, fattore che la rende particolarmente adatta per l’ispezione dell’isolamento degli edifici.
Tutte le immagini scattate con la termocamera vengono salvate sulla memoria interna da ben 3 GB, che può ospitare fino a 20.000 immagini, e sono trasferibili tramite USB su computer per un’analisi più accurata o per utilizzarle con altri programmi di diagnosi.
Tutte queste caratteristiche, sommate al peso contenuto di meno di 400 grammi e alla notevole maneggevolezza, convertono la termocamera PCE-TC 34N in un dispositivo indispensabile per il professionista nella diagnosi, nella localizzazione dei guasti e malfunzionamenti, e nel mondo dell’edilizia per la ristrutturazione di appartamenti ed edifici.
Dati tecnici:
Range di misura: -20 … +300 ºC
- Memoria per circa 20.000 immagini
- Funzione di immagine sovrapposta (PnP)
- Campo visivo: 35º x 26º
- Interfaccia USB-C
- Differenti tavolozze di colore
- Batteria intercambiabile tipo 18650
- Spegnimento automatico
- 3 GB di memoria per 20.000 foto